Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. I Ciclopi e Lestrigoni, no certo, né nell’irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti – finalmente e con che gioia – toccherai terra tu per la prima volta : negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca – raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos’altro ti aspetti ? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Il cavaliere dell’eterna gioventù seguì, verso la cinquantina, la legge che batteva nel suo cuore. Partì un bel mattino di luglio per conquistare il bello, il vero, il giusto. Davanti a lui c’era il mondo coi suoi giganti assurdi e abietti sotto di lui Ronzinante triste ed eroico.
Lo so quando si è presi da questa passione e il cuore ha un peso rispettabile non c’è niente da fare, Don Chisciotte, niente da fare è necessario battersi contro i mulini a vento.
Hai ragione tu, Dulcinea è la donna più bella del mondo certo bisognava gridarlo in faccia ai bottegai certo dovevano buttartisi addosso e coprirti di botte ma tu sei il cavaliere invincibile degli assetati tu continuerai a vivere come una fiamma nel tuo pesante guscio di ferro e Dulcinea sarà ogni giorno più bella.
Dici : per noi va male. Il buio cresce. Le forze scemano. Dopo che si è lavorato tanti anni noi siamo ora in una condizione più difficile di quando si era appena cominciato. E il nemico ci sta innanzi più potente che mai. Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso una apparenza invincibile. E noi abbiamo commesso degli errori, non si può più mentire. Siamo sempre di meno. Le nostre parole d’ordine sono confuse. Una parte delle nostre parole le ha travolte il nemico fino a renderle irriconoscibili.
Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto ? Qualcosa o tutto ? Su chi contiamo ancora ? Siamo dei sopravvissuti, respinti via dalla corrente ? Resteremo indietro, senza comprendere più nessuno e da nessuno compresi ? O contare sulla buona sorte ?
Questo tu chiedi. Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua.